Questo libro è vivamente consigliato a tutti quelli che hanno fatto del confronto le fondamenta su cui costruire la propria
infelicità.
Ci sono due donne che non si
conoscono e che si chiamano Erica e Tea. Fanno la spesa nello stesso
supermercato e finisce che si spiano i rispettivi carrelli, come se le scelte
alimentari parlassero per loro. C'è un fondo di verità: i carrelli della spesa sono un po' lo
specchio delle nostre vite. Solo che il lavoro di fantasia di Erica e Tea ha
dell’incredibile: se una compra uova e farina, è per farci le crostate, quindi
è una mamma premurosa. Peccato che preferisca chattare con un quasi estraneo invece di dialogare con la sua famiglia, ma questo il carrello non lo dice. Se l'altra acquista candele
profumate, di sicuro serviranno ad illuminare una serata romantica e passionale. Peccato che il
marito ronfi sul divano e nessuna candela profumata ne risveglierà i sensi
assopiti, ma anche su questo dettaglio il carrello tace.
Chissà se uno dei segreti della felicità non sia
racchiuso in questo intrecciarsi di assurde fantasie che percorre tutto il romanzo: smetterla una volta per tutte di guardare il
carrello altrui, le cose che non hai e qualcun altro sì, e provare
ad essere contenta, semplicemente, delle cose che restano.
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