venerdì 16 agosto 2013

Davanti ad una tazza di tè


"Fuori il modo ruggisce o si addormenta, scoppiano le guerre, gli uomini vivono e muoiono, alcune nazioni periscono, altre, che verranno presto inghiottite, sorgono, e in tutto questo rumore e questo furore, in queste esplosioni e risacche, mentre il mondo avanza, si infiamma, si strazia e rinasce, si agita la vita umana. Allora beviamo una tazza di tè."
Vi è mai capitato di trovarvi in un posto e pensare che sarebbe piaciuto molto ad un personaggio letterario? Lo so, sembra un pensiero decisamente un po' strano, ma ieri mi è successo esattamente questo e vi assicuro che è una delle sensazioni più belle mai provate da chi ama i libri, perché significa che stai pensando ad un personaggio come se fosse una persona in carne ed ossa, qualcuno che vorresti conoscere per raccontargli di quel posticino o magari portarcelo.
C'è un ristorante che amo particolarmente e in cui torno sempre volentieri. Veramente chiamarlo ristorante è parecchio riduttivo. Diciamo che è una casa, che ci abita una vera famiglia che, se avrete voglia, trovandovi a passare in Umbria, di deviare verso Collepepe, sarà ben felice di aprirvi la porta e di farvi accomodare in una delle sue deliziose stanze, su cui spicca fra tutte la Sala del gusto, il ristorante appunto. Insomma, se cercate il calore della vera ospitalità, degli amici che vi accolgono con un sorriso e volete trovarvi nella casa in cui avreste sempre voluto vivere, dovete venire qui, alla Residenze L'Alberata.
Dietro la casa principale, circondata dal verde tenero di un pratino, quasi come se fosse stata ritagliata dalle pagine di un libro di fiabe, brilla nel suo candore la "Casa del tè". Non l'avevo mai vista nella luce del giorno, perché qui sono arrivata sempre per cena, ed è stato un colpo di fulmine.
Insegna della Casa del tè - Residenze L'Alberata (Collepepe - PG)

Esterno della Casa del tè - Residenze L'Alberata (Collepepe - PG)

 Maniglia della Casa del tè - Residenze L'Alberata (Collepepe - PG)

L'interno della Casa del tè - Residenze L'Alberata (Collepepe - PG)

Renée Michel -ho pensato- l'indimenticabile portinaia de "L'eleganza del riccio", avrebbe amato sedersi qui, "bevendo tè fumante a piccoli sorsi felici".
Dopo Miss Marple di Agata Christie, Madame Michel di Muriel Barbery è la più grande bevitrice di tè che la letteratura ricordi. Tutta la sua esistenza è cadenzata dal rito del tè, puntualmente condiviso ogni pomeriggio con Manuela, l'amica di una vita ("Fatevi una sola amica, ma sceglietela con cura"). In effetti in una tazza di tè, e soprattutto nella gestualità che accompagna la sua preparazione, sono racchiuse un'infinità di cose, come ben sanno gli orientali: l'eleganza, la percezione totale attraverso tutti e cinque i nostri sensi, il tempo che si sublima, la consapevolezza delle nostre azioni, la serenità dello spirito contro un mondo inquieto, la bellezza incastonata nelle piccole cose che ci fanno amare la vita.
Se non avete ancora letto "L'eleganza del riccio", procuratevelo. Non solo perché è un inno al tè, ma perché è ricco di preziosi spunti: capirete davvero che le apparenze ingannano, che i gatti sono "i depositari di bei momenti felici", che le camelie (e non le rose) sono il vero simbolo dell'amore, che è possibile trovare anime belle ed affini, anche se la maggior parte degli esseri umani sono una vera delusione.
E poi venite alla Casa del tè e immaginate di sedere in questo spazio intimo e raccolto, a sorseggiare tè fumante in compagnia di Madame Michel, e a parlare insieme dell'ultimo libro che avete letto e amato, quello fra le cui pagine si muove leggera proprio lei.