domenica 9 giugno 2013

Facciamoci avanti: le donne, il lavoro e la voglia di riuscire. I consigli di Sheryl Sandberg


Probabilmente il nome di Sheryl Sandberg non vi dice molto. Eppure è una delle donne più potenti ed influenti al mondo: attualmente ricopre la carica di Direttore Operativo di Facebook, ma nel curriculum annovera anche Google, la Banca mondiale e la Casa Bianca. Una donna che, fra un incarico di responsabilità e l'altro, ha in più costruito una famiglia, sposando il suo migliore amico e dando alla luce due bambini. Eppure, anche per lei, la strada per conciliare il lavoro e la famiglia è stata in salita e niente affatto facile da percorrere. Sheryl deve essersi guardata intorno ed avere visto ben poche donne, oltre a lei, sedute ai tavoli dirigenziali. Si è chiesta perché, ne ha analizzato le cause e ha cercato di offrire delle soluzioni convincenti per cambiare lo status quo. Da tutto questo è nato il suo libro "Facciamoci avanti", una community on line su Facebook (qui il link italiano e qui quello originale), su Twitter (#mifaccioavanti) e il progetto dei "Lean in circles", (qui il link), piccoli gruppi di donne che si incontrano per condividere esperienze e sviluppare le proprie capacità.

Trovo che il libro abbia molti punti di forza, primo fra tutti l'impostazione, che rifugge dallo schema americano "guru-discepolo". Sheryl parla a tutte, anche a se stessa, e ciò è chiaro fin dal titolo che non è un imperativo "Fatevi avanti" (cosa che avrebbe anche potuto dirci, visto che lei di strada ne ha fatta un bel po'!), ma un avvolgente ed incoraggiante "Facciamoci avanti", che abbraccia tutte senza esclusione. L'altro elemento che ne fa un libro molto gradevole è il taglio autobiografico, i continui riferimenti ad esperienze personali o di vita vissuta, per cui si capisce che Sheryl parla con cognizione di causa e non è affatto, come verrebbe da pensare scorrendone sommariamente la biografia, una Wonder Woman o una novella Lady di ferro. Il libro deve averle richiesto, fra l'altro, molto tempo, ricerche e studio. Lo dimostrano le ricchissime note che accompagnano i capitoli: riferimenti ad altri testi, studi statistici e scientifici, siti internet, video. Una bibliografia tanto ricca ha l'enorme pregio di supportare e dare valore ai consigli e alle tesi di Sheryl Sanderg, che non appaiono quindi mai fumosi né banali.

E' difficile sintetizzare un saggio pieno di consigli e di suggerimenti. Qui di seguito ho deciso comunque di riportare alcuni spunti di riflessione, che spero vi incuriosiscano e invoglino ad approfondire l'argomento attraverso la lettura integrale del libro.
  1. Che cosa faresti se non avessi paura? "La paura è alla base di molte barriere che le donne devono affrontare: la paura di non piacere, di fare la scelta sbagliata, di attirare un'attenzione negativa, di mirare troppo in altro, di giudicare, di fallire. Senza la paura, le donne possono perseguire il successo professionale e la realizzazione personale e scegliere liberamente l'una, l'altra o entrambe. Allora per favore chiedetevi: che cosa farei se non avessi paura? Poi andate a farlo"
  2. Sconfiggi la sindrome dell'impostore. "Il fenomeno delle persone in gamba tormentate dai dubbi su se stesse ha un nome: la sindrome dell'impostore. Molte persone, ma le donne in particolare, si sentono tali quando vengono lodate per i loro risultati. Anzichè ritenere di meritare i riconoscimenti, hanno la sensazione che non siano dovuti o che sia stato fatto un errore. Presto o tardi, pensano, tutti scopriranno che le loro capacità o competenze sono limitate. Noi ci sottovalutiamo in continuazione. Ma sentirsi sicuri è necessario per cogliere delle opportunità e accettare nuove sfide."
  3. La sindrome della tiara: se la conosci, la eviti. "Le donne pensano che se continuano a fare bene il loro lavoro, qualcuno le noterà e metterà loro una tiara sulla testa. Il duro lavoro e i risultati dovrebbero essere riconosciuti dagli altri ma, quando questo non avviene, si rende necessario autopromuoversi."
  4. Non porre limiti inutili alle tue scelte. "Fra tutti i modi in cui le donne si tengono in disparte, il più dilagante è forse che pongono limiti inutili alle loro scelte. E' raro che le donne scelgano una volta per tutte di smettere di lavorare; invece prendono una serie di piccole decisioni lungo il cammino, scendendo a compromessi e facendo i sacrifici che ritengono necessari per avere, un giorno o l'altro, una famiglia. Il momento giusto per farsi indietro è quando serve una pausa o quando arriva un bambino, non prima, e certamente non con molti anni d'anticipo. I mesi e gli anni che precedono una gravidanza non sono il momento per farsi da parte, ma quello per farsi avanti con più determinazione."
  5. Fa' del tuo partner un vero compagno. "In Italia, le donne svolgono il doppio delle attività di accudimento dei figli e il quintuplo delle faccende domestiche rispetto agli uomini. Se più donne si fanno avanti nella carriera, più uomini devono farsi avanti nella famiglia. Dobbiamo incoraggiare gli uomini ad essere più ambiziosi a casa loro!"
  6. Fatto è meglio che perfetto. "Cercare di fare tutto e pretendere che sia fatto alla perfezione è la ricetta giusta per restare delusa. La perfezione è il nemico. Fate vostro questo motto e lasciate perdere gli standard irraggiungibili."
  7. Credi in te stessa, ma anche nelle altre donne. "Le donne devono sostenere le donne. Il fatto che uno degli ostacoli all'ascesa al potere delle donne siano talvolta le donne che quel potere l'hanno già, è una dolorosa verità. Quanto più le donne si aiutano a vicenda, tanto più aiutiamo noi stesse. Agire come una coalizione produce davvero dei risultati. Cominciamo quindi ad approvarci l'una con l'altra."
  8. La marcia verso la vera uguaglianza continua. "Continua nei corridoi della politica, delle imprese, delle università, degli ospedali, degli studi legali, delle organizzazioni non profit, dei laboratori di ricerca e di ogni organizzazione, piccola o grande che sia. Lo dobbiamo alle generazioni venute prima di noi e alle prossime. Credo che le donne possano assumere più ruoli di comando nei posti di lavoro. Credo che gli uomini possano contribuire di più a casa. E credo che questo porterà un mondo migliore, un mondo nel quale metà delle istituzioni sia guidato da donne e metà delle famiglie sia gestita da uomini."

Grazie, Sheryl!

domenica 2 giugno 2013

La libreria delle donne di Bologna: che bello scoprire che esiste un posto così!



L'esterno della Libreria delle donne di Bologna
Chissà se nella vita le cose capitano per caso. Oppure c'è un filo invisibile che lega tutte le esperienze e che conduce da un punto all'altro del nostro percorso. Sabato ero a Bologna ma avrei dovuto essere da tutta un'altra parte. Abbiamo prenotato un albergo tramite Booking, pochi criteri di scelta a parte il prezzo e una certa vicinanza al centro città, raggiungibile a piedi con una camminata di circa dieci minuti. Avrei potuto percorrere l'altro lato della strada. Oppure avrei potuto percorrere proprio la strada che ho fatto, ma passarci davanti e non notare nulla. Perché la vetrina è piccola, non ci sono le mega insegne delle librerie delle catene e qualcuno ha anche pensato di imbrattare il muro con della vernice spray verde. Eppure quel filo sottile mi ha "trattenuta", indotta a fermarmi. Cercavo il libro per il prossimo imminente incontro del gruppo di lettura. Non avendolo ancora acquistato, mi ripromettevo di fermarmi alla prima libreria incontrata. Eccone una, la guardo con occhi curiosi attraverso la vetrina e sembra un posto così diverso, così particolare. Sulla porta, una scritta che anticipa il contenuto oltre il vetro, "Libreria delle donne". Esito un po', poi salgo i gradini e sono in un posto caldo, bello, dove si respira un'atmosfera familiare. Sorrido e chiedo: "Avete solo autrici?" e la conferma è immediata, a parte un piccolo, interessante scaffale di "autori amici delle donne".

Interno della Libreria delle donne di Bologna
Lo spazio è arioso, ben ripartito, i libri sono suddivisi per genere e per tematiche, come in ogni libreria che si rispetti. Ma scorrendo rapidamente i titoli, ci si accorge che dietro ogni testo c'è un grande lavoro: di scoperta, di proposta e di studio. Mi lascio "chiamare" da un paio di titoli, certa che non mi deluderanno, perché ho la sensazione netta che qui dentro non ci sia posto per pagine che non siano di qualità e che ogni scelta sia meditata e pensata come un consiglio spassionato.
 
Nel curiosare, sono trascorsi venti minuti. Non posso trattenermi oltre, ho abusato della pazienza di chi divide con me l'avventura di ogni giorno e quindi mi avvicino alla cassa. Con un sorriso, mi vengono proposte le belle iniziative che animano questo progetto, che ha visto la luce nel 1996 e vive del lavoro di un gruppo di volontarie più una ragazza che è stata scelta al termine di un'iniziativa lodevole e ricca di contenuto culturale e morale, "un'assunzione collettiva", ovvero 150 persone che si impegnano a contribuire, con cento euro all'anno ciascuna, all'assunzione e formazione di una giovane libraia. Questo dimostra quanto le donne, unite e animate dall'amore per la cultura, possano donare alla società e contribuire alla crescita di un paese dove la cultura può rappresentare una delle chiavi di volta per il rilancio e per il futuro.

Mi dispiace molto essere geograficamente distante da un luogo così vicino ai miei interessi e anche al percorso intrapreso con questo blog. Ma se, invece, voi avete la fortuna di abitare a Bologna, recatevi senza indugi in via San Felice 16/A e lasciatevi contagiare dall'amore per i libri e per le loro autrici. In alternativa, potete sempre curiosare un po' nel blog libreriadonnebo.wordpress.com dove troverete tutto ciò che qui viene pensato e fatto, con vero amore.