domenica 10 novembre 2013

Le piccole virtù: ascoltando la voce di Natalia Ginzburg



Il mio primo incontro con Natalia Ginzburg risale alle scuole elementari. Nel libro di lettura c’era un brano tratto da “Lessico Famigliare”: era la pagina in cui Natalia parlava del padre, delle sue manie, come la montagna e lo yogurt fatto in casa, delle sue esplosioni di collera, del suo carattere turbolento. Poi negli anni a venire, Natalia Ginzburg è sparita dalle antologie. Su quella delle superiori, il rinomato Guglielmino, non ce n’era traccia. L’unica scrittrice considerata degna di più di una citazione volante era Elsa Morante. Qui ci sarebbe da aprire una parentesi sulle scelte operate dai programmi scolastici, ma forse oggi, dopo quasi venti anni, le cose sono cambiate, almeno spero... Volevo quindi riscoprire questa autrice, renderle un po’ di giustizia negata, ed ho scelto di farlo con un libro dal titolo intrigante ma ingannevole, “Le piccole virtù”. Sembrava un titolo dal suono familiare, un chiaro rimando a quelle “piccole cose” così care a Giovanni Pascoli. E invece no. Fra le mani mi sono trovata una raccolta di undici saggi, fra i quali quello che dà il titolo al volume e che non contiene affatto l’elogio delle piccole, quanto piuttosto delle uniche, autentiche virtù: quelle grandi. La generosità a dispetto del risparmio, il coraggio invece della prudenza, l’amore per la verità contro l’astuzia. Ecco, credo che già questo basti ad inquadrare Natalia Ginzburg: è una donna che spiazza, come spiazza questo titolo; una donna non allineata al comune pensare ed agire, quello che ci porta a scegliere le piccole virtù, anziché le grandi, ed insegnarle ai nostri figli; una donna dalla grande forza interiore, come traspare dalle sue foto, in cui colpisce l’aria seria e lo sguardo acuto e severo; una donna dalla mente aperta, il cui pensiero limpido brilla fra le pagine di un libro che, nonostante il mezzo secolo di vita, contiene delle pillole di verità e saggezza, insieme ad una buona dose di ironia.

Undici saggi, dunque, di cui non è semplice condensare il contenuto. Se credete nell’amicizia, come accettazione incondizionata, amerete “Ritratto di un amico”, il ricordo intimo, caldo, non edulcorato, di Cesare Pavese e della sua città; se invece continuate a stupirvi delle differenze, piuttosto che di ciò che vi accomuna al vostro compagno, sorriderete con lo spassoso “Lui ed io”; se scrivere è il vostro pallino, dovete assolutamente leggere “Il mio mestiere”, una spassionata dichiarazione d’amore verso la scrittura; se nonostante abbiate visto tutte le puntate di "s.o.s. Tata", siete pronti ad una sana autocritica sui vostri metodi educativi,  studiatevi “Le piccole virtù”; se avete figli adolescenti e volete ricordarvi cosa significa vivere questa età, leggete “I rapporti umani";  se vi sembra che i social abbiano spento il gusto della conversazione, meditate su “Silenzio”; se volete una critica acuta dell’Italia, ancora pungente ed attuale, per voi ci sono “Elogio dell’Inghilterra” e “La Maison Volpé”; se stentate a riconoscere la felicità e a sentirvi fortunate, avrete di che riflettere con “Inverno in Abruzzo”, Le scarpe rotte” e “Il figlio dell’uomo”.
 
Una varietà di temi, insomma; ma nella loro diversità, c’è un filo conduttore che unisce questi undici saggi, ed è la sua autrice, la sua esperienza di vita, ora di moglie ora di madre, ora di scrittrice ora di amica, ora di esiliata ora di viaggiatrice. Ognuno dei brani è stato ispirato da un momento della vita della Ginzburg: l'esperienza della guerra, il confino in uno sperduto paesino dell’Abruzzo, la morte del primo marito, la permanenza in Inghilterra, il secondo matrimonio. Ma la forza delle sue parole è racchiusa nella capacità di superare la semplice esperienza personale e renderla qualcosa in cui tutti possiamo specchiarci: c'è un po' di ognuno di noi, fra queste righe. E mi pare sia proprio questo che rende il libro vivo, che non ce lo fa mai apparire superato dal  scorrere del tempo: il suo agganciarsi a valori universali e sempre condivisibili, la  voce non saccente della sua autrice, simile a quella di una buona ed intelligente amica, con cui ti trovi a conversare, a ricordare, a confrontarti.

sabato 2 novembre 2013

Come leggere di più: 10 strategie per leggere più libri


Non ho tempo per leggere. Quante volte abbiamo sentito questa frase? E’ la giustificazione preferita dai non lettori (purtroppo, una nutrita fetta di connazionali, sigh!). Ma dietro queste parole si trincera spesso anche il lettore appassionato, perché magari vorrebbe leggere ma ci sono giornate in cui il tempo sembra proprio non esserci.
Ebbene, leggere come altre attività, non è tanto una questione di tempo, quanto piuttosto una questione di organizzazione. E’ la mancanza di organizzazione che ci fa sprecare tempo per cui, alla fine, non avanza mai uno spazio per mettersi a leggere. Partendo da questo presupposto, ho raccolto 10 strategie da mettere in atto per rendere il leggere un'attività sempre inserita nelle nostre giornate, come mangiare o bere o dormire:
1.   Fate micro-sessioni di lettura: se aspettate di avere un’ora intera da dedicare alla lettura, molto probabilmente dovrete attendere le vacanze di Natale o la prossima estate. E quasi sicuramente, in queste occasioni, avrete di meglio da fare. In realtà è molto meglio leggere nei mini ritagli di tempo, che sia la coda alla posta, il viaggio con i mezzi pubblici o la sosta in bagno! Se facciamo 6 micro sessioni da dieci minuti l’una, alla fine della giornata sarà come avere letto sessanta minuti consecutivi.
2.   Portate sempre un libro con voi: questa regola discende direttamente dalla prima. Se vogliamo sfruttare i tempi morti, dobbiamo avere sempre un libro dietro. SEMPRE! Quindi in macchina, nella borsa, nella tasca del giubbotto, infilate un libro.
3.   Acquistate un eReader: qui i puristi storceranno il naso. Ma un e-reader è davvero un mezzo straordinario per leggere di più. Persino “Anna Karenina” non vi spaventerà, perché è dimostrato che su un eReader viene meno il “timore del mattone”, cioè lo scoraggiamento che ci assale di fronte ai volumi più alti di un paio di centimetri.
4.   Ascoltate gli audiolibri: non è proprio come leggere, ma ci va molto vicino. E si sfruttano ancora i tempi morti (vedi punto 1), quando tenere in mano un libro sarebbe impossibile, come al volante o durante una corsetta.
5.   Unitevi ad un gruppo di lettura: perché scoprirete libri che non avreste mai letto, perché è bello parlare delle proprie passioni con chi ti capisce e perché un piccolo impegno condiviso aiuta a rispettare le scadenze.
6.   Svegliatevi 15 minuti prima: può sembrare un sacrificio, ma la mattina presto, quando tutto il resto della casa dorme, è il momento perfetto per leggere in santa pace.
7.   Spegnete la TV almeno una sera a settimana: tutte le sere c’è qualcosa da vedere? Non ci credo! A volte si passano le serate a fare zapping oppure si sceglie un programma che tempo pochi minuti, già ronfiamo sul divano. Perché non scegliere di non vedere nulla e leggere?
8.   Frequentate le biblioteche: non abbiate paura, varcate l’ingresso di una biblioteca! Superate il “timore della soglia”, quel senso di soggezione ingiustificato ma che coglie tutti nell’approssimarsi ad una biblioteca. Passateci un po' di tempo a zonzo, curiosate fra gli scaffali, leggete qua e là, fate incetta di libri da portarvi a casa. E’ uno spasso ed è tutto gratis!
9.   Scegliete un argomento e approfonditelo: qualunque esso sia, i romanzi ottocenteschi, i grandi autori americani o la letteratura per l'infanzia, vedrete come ogni libro vi porterà ad un altro libro. Quando ho scelto di approfondire la letteratura femminile, non sapevo che mi si sarebbe aperto un mondo da esplorare. E che avrei sviluppato un sesto senso per scovare i libri che mi interessavano sul tema. L’importante è essere costanti: una volta scelto un percorso, seguitelo fino in fondo.
10. Circondatevi di libri: sparpagliate libri dappertutto, sul comodino, sul termosifone, sopra le sedie. Appuntatevi i titoli che vi incuriosiscono, ovunque vi capiti di sentirne parlare, e comprateli alla prima occasione o prendeteli in prestito in biblioteca. Non importa se siete strapieni di libri, se la pila accanto al letto cresce, se chi vive con voi si lamenta. Ciò che conta è avere sempre in casa il libro giusto al momento giusto.
E voi, riuscite a trovare il tempo per leggere? Avete altre strategie per leggere di più da suggerire?