giovedì 14 giugno 2012

La mia nuova libreria: non solo Billy




Questa foto è stata per me una duplice fonte di ispirazione. Erano mesi che studiavo il modo per colonizzare nuovi spazi nel mio micro appartamento e per dare una casa agli amici libri sempre più numerosi. Dopo avere navigato il web in lungo, spulciato pagine e pagine di riviste di arredamento, essere sbiancata di fronte a prezzi che nessun lettore di buon senso spenderebbe per una libreria, preferendo comprare con la stessa cifra centinaia di volumi, ho iniziato a sfogliare vorace il catalogo Ikea.

Scartata la classica Billy, dal momento che cercavo qualcosa da appendere al muro, ho pensato a delle banalissime ma pur sempre funzionali mensole, senza avere un'idea precisa di come disporle. Google immagini mi ha offerto la risposta: una libreria carinissima al costo di poche decine di euro, nata assemblando le mensole Lack di due diverse misure e facilmente riproducibile con l'ausilio di un tuttofare dotato di una buona cassetta degli attrezzi e molta, molta pazienza.

La foto propone anche un quanto mai originale sistema di classificazione dei libri: per colore. La cosa farà inorridire i benpensanti: ma come si fa a ritrovare un libro? La risposta è semplice: io, i miei libri, che ho letto, tenuto fra le mani, sciupato, sottolineato, li riconosco subito, anche ad occhi chiusi, da un brandello di copertina. Pertanto non ho bisogno di disporli in ordine alfabetico o per genere o secondo chissà quale criterio. In più aggiungo che casa mia non è una biblioteca e quindi non c'è nessun bisogno di applicare chissà quale criterio di catalogazione.

La classificazione per colore mette proprio allegria, è un pezzo di arcobaleno in casa ed incuriosisce tutti. E' anche divertente vedere quali "accoppiamenti" si producono. Libri che non sarebbero mai stati vicini solo perché i loro autori hanno le iniziali del cognome troppo distanti nell'alfabeto, si trovano curiosamente accanto e l'effetto è quanto mai simpatico. Nel suo saggio "Toccare i libri", l'autore Jesus Marchamalo, dedica all'argomento un intero capitolo, intitolato "L'ordine e la disposizione". Vengono passati in rassegna diversi metodi di classificazione, ma non si fa neppure un accenno alla disposizione per colore. Forse perché troppo frivola? Troppo femminile? O forse perché si corre il rischio di essere scambiati per uno di quei non-lettori che usano i libri come oggetto di arredamento, al pari di qualunque soprammobile? Non importa cosa pensa la gente: chi ama i libri, li considera la cosa più bella di cui circondarsi e da mostrare in casa propria. E voi quale logica o non-logica seguite per disporre i vostri preziosi libri?


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